Oltre alle classiche candele giapponesi, si può rappresentare l’andamento di un asset in un modo completamente diverso tramite il GRAFICO POINT AND FIGURE.
La prima cosa che facciamo è mostrati come si presenta un grafico POINT AND FIGURE sulla piattaforma di un famoso broker.
(fotne grafica: broker )
Sappiamo che a prima vista questa rappresentazione grafica può sembrare bizzarra per il modo in cui è costruita, ma se ci sono trader che la sfruttano a più di 100 anni dalla sua nascita, è evidente che può essere una preziosissima alleata per le sessioni di trading.
Un po’ come accade per il grafico Renko o per il grafico Three Line Break, le rappresentazioni alternative vanno prima comprese, poi testare e infine giudicate.
E allora partiamo…
Perché viene usato il grafico Point and Figure
Prima di vedere come si costruisce un grafico POINT AND FIGURE, chiariamo perché questo tipo di grafico riscuote ancora molto successo.
Secondo diverse statistiche, il 50% dei fallimenti di mercato è causato dalla iper-informazione. Significa che avere troppe informazioni ci spinge a chiudere o aprire in momenti sbagliati le nostre posizioni.
Molti analisti esperti ritengono che le classiche candele giapponesi amplificano questo problema, perché spesso ci danno troppe informazioni.
Il grafico Point and Figure invece concentra l’attenzione su pochissimi fattori, i più rilevanti. Ed è solo su questi fattori che viene costruito.
Chiarito questo, andiamo a vedere come si disegna questo tipo di grafico.
Come si costruisce un grafico Point and Figure
Questo tipo di grafici ha la particolarità di tracciare i movimenti dei prezzi VERTICALMENTE nella STESSA COLONNA finché non cambiano direzione e a quel punto si passa alla colonna successiva.
Possiamo vederlo nell’esempio qui sotto sulla piattaforma di investimento , uno dei broker che integra questo grafico nella sua piattaforma (molti non ce l’hanno di default).
Questo modo di rappresentare l’andamento del prezzo, ci fa vedere chiaramente se c’è un trend in corso, perché depura tutti i movimenti poco significativi. Infatti soltanto quando c’è un importante cambio di rotta, allora si passa a disegnare la colonna successiva (controtrend).
Come puoi vedere, si identifica chiaramente quando c’è un trend rialzista (quando compare una scia di crocette verdi) oppure uno ribassista (quando compare una scia di O rosse).
Le regole del grafico POINT AND FIGURE
Per disegnare il grafico POINT AND FIGURE ci sono poche regole di base:
1) I prezzi in aumento durante una sessione vengono raffigurati con una X verde.
2) I prezzi in diminuzione durante una sessione vengono raffigurati con una O rossa.
3) Una nuova X o una nuova O vengono disegnati soltanto se il movimento dei prezzi supera un certo parametro stabilito dal trader (il BOX SIZE, che tra poco vedremo). Si parla di “variazione significativa“.
Finché il movimento del prezzo non supera questa misura “significativa”, essa viene considerata come semplice rumore di mercato e quindi ignorata.
Parametri del Point and Figure: BOX SIZE e BOX REVERSAL
Ci sono due grandezze cruciali in base ai quali viene costruito il un grafico point and figure.
Si tratta del BOX SIZE e del BOX REVERSAL.
1) IL BOX SIZE è la dimensione minima che deve avere uno spostamento del prezzo per essere considerato “significativo”. Se il prezzo si muove in misura inferiore, sul grafico non viene disegnato nulla: ne’ crocette ne’ pallini.
Ma che valore va dato al Box size? Ci sono varie metodologie. Il metodo più conosciuto utilizza una tabella predefinita, che in base al prezzo dell’asset ci dice quale dovrebbe essere la dimensione del Box.
Adesso ti mostriamo questa tabella (resa popolare da Tom Dorsey nel suo libro Point & Figure Charting), precisando che è quella che viene utilizzata proprio dalla piattaforma per restituirci in modo automatico il grafico point and figure di ogni asset.
Per fare un esempio: le azioni APPLE, che nel momento in cui scriviamo sono sui 180 dollari, avranno un BOX SIZE pari a 2,00.
Le azioni AMAZON, che nel momento in cui scriviamo sono sui 3700 dollari, avranno un BOX SIZE pari a 50,00.
ATTENZIONE. Questa tabella è valida per tutti gli asset, tranne che nel Forex.
Infatti nel Forex non esiste il “prezzo” di una valuta, ma esiste un rapporto di cambio tra due valute.
In questi casi come si fa?
Abbiamo due strade. La prima è utilizzare i valori della tabella dividendoli per 100.
Ad esempio per il cambio EUR-USD che normalmente oscilla tra 1,00 e 1,25, imposteremo MANUALMENTE un box size di 0,0025 (ossia 0,25/100).
Per il cambio USD-CNH, che oscilla tra 6,00 e 7,00, imposteremo MANUALMENTE un box size di 0,005 (ossia 0,50/100).
Te lo mostriamo sulla piattaforma di investimento
C’è anche un altro metodo, che viene proposto da alcuni siti. Per il calcolo del Box Size viene usato il metodo dell’ATR dinamico. In pratica grazie all’indicatore Average True Range viene calcolata l’oscillazione media in un determinato periodo di tempo, e si utilizza quel valore come box size.
2) IL BOX REVERSAL, indica la dimensione minima che il movimento di prezzo CONTROTREND deve avere per poter dire che effettivamente c’è una correzione nella tendenza in atto. Questo vuol dire che finché il movimento di prezzo CONTROTREND non raggiunge questa ampiezza, non si disegna nulla sul grafico.
Detto in termini concreti: se il box size è 15 e il box reversal è il triplo (ossia 45), allora finché non avremo un movimento di 45 controtrend non disegniamo nulla.
Quando si verificherà, allora disegniamo tre boxini: XXX oppure OOO (visto che il nostro box size singolo è 15).
Se riguardiamo l’esempio fatto poco fa sulla piattaforma di investimento , si vede che abbiamo impostato il valore 3 nella casella “Digita l’entità dell’inversione” (appunto, la dimensione del nostro Box Reversal).
Precisiamo: di solito si fissa un multiplo del “box size”, in base comunque alle caratteristiche dell’asset in esame e l’orizzonte temporale della strategia adottata.
Fissarla uguale al box size può esporre a molti falsi segnali, per cui di solito si dà come valore 3. Ciò vuol dire che un trend si considera invertito solo se c’è un rintracciamento pari a 3 volte il box size.
Se invece fissassimo il box reversal a valori troppo alti (tipo 5 o 7 volte il box size) c’è il rischio invece di avere segnali in ritardo.
L’utilità del grafico Point and figure trading
Per come è costruito il grafico Point and figure trading mira a evidenziare le tendenze forti, eliminando i rumori di fondo, ovvero quella parte di oscillazioni che fanno parte della naturale evoluzioni di ogni trend.
Questo ci consente di entrare e uscire dal mercato quando è davvero il momento per farlo.
Non a caso molti trader affermano che il Point and figure trading è una delle migliori tecniche grafiche per determinare in modo preciso i segnali di ingresso e di uscita.
Tecniche operative con i P&F: configurazioni semplici
Sfruttando i grafici point and figure bisogna conoscere due tipi di configurazioni: semplici e complesse.
Le configurazioni semplici sono essenzialmente doppio/triplo massimo e minimo, quelle complesse invece sono delle versioni più articolate di doppio/triplo massimo e minimo, dal momento che le situazioni di mercato non sempre si presentano di facile lettura.
Partiamo dalle configurazioni semplici:
1) DOPPIO MASSIMO. In questo caso abbiamo un modello di base per un mercato rialzista. In corrispondenza del secondo massimo non si genera alcun segnale di acquisto, ma diventa fondamentale il comportamento successivo del prezzo perché se viene superato il secondo massimo si può entrare al rialzo.
Circa lo “stop loss”, di solito si fissa al valore di 3 volte il “box size”.
2) DOPPIO MINIMO. Si verifica nel caso inverso al precedente.
Vediamo un esempio concreto sulla piattaforma di investimento .
Come si vede si forma un doppio massimo, ed entriamo a mercato dopo il superamento del secondo “top”.
L’operazione è efficacissima, perché cavalchiamo un lungo trend, mentre usciamo solo quando si forma il primo reversal.
3) TRIPLO MASSIMO. Può essere un’evoluzione del modello precedente. Infiatti il triplo massimo non è altro che un doppio massimo in cui la resistenza non è stata violata, e il prezzo in seguito giunge per la terza volta al picco. Anche in questo caso, il segnale di acquisto si genera se il prezzo supera il terzo massimo.
Circa lo “stop loss”, di solito si fissa al valore di 3 volte il “box size”.
4) TRIPLO MINIMO. Si verifica nel caso inverso al precedente.
Anche in questo caso facciamo un esempio concreto sulla piattaforma di investimento .
Come si vede si forma un triplo minimo, ed entriamo a mercato dopo il superamento del terzo “bottom”.
L’operazione è efficace, perché cavalchiamo un trend ed usciamo solo quando si forma il primo reversal.
NOTA BENE: Nel caso in cui il triplo massimo presenta minimi ascendenti, oppure il triplo minimo presenta massimi discendenti, questa formazione (e i suoi segnali) risultano ancora più attendibile. Ecco i due casi nell’immagine di seguito:
5) TRIPLO MASSIMO ESTESO. Questa conformazione è costituita da quattro colonne di X e da tre colonne di O. Il segnale di acquisto è determinato dal superamento del livello di resistenza unico per tutte e quattro le colonne, e preceduto dal completamento di una formazione semplice di acquisto doppio massimo e dal superamento della trendline.
6) TRIPLO MINIMO ESTESO. Stesso caso precedente, ma inverso.
Tecniche operative con i P&F: configurazioni complesse
Come abbiamo detto, queste figure si presentano in situazioni di mercato più articolate durante le quali i grafici P&F possono dare vita a diversi segnali anche in contraddizione tra loro. Per questo motivo deve essere considerato valido solo l’ultimo segnale, mentre i precedenti sono ‘falsi’.
Vediamole:
1) TRIANGOLO SIMMETRICO RIALZISTA che rappresenta una situazione in cui c’è una fase laterale. La resistenza discendente tocca i livelli progressivamente inferiori dei punti di reazione del mercato, mentre la trendline ascendente unisce i minimi crescenti del movimento a ribasso.
Quando entrare? Se viene violata la trendline ribassista oppure se viene superato il doppio massimo.
2) TRIANGOLO SIMMETRICO RIBASSISTA. Uguale e contrario al precedente.
3) BANDIERA RIALZISTA che di solito nasce a seguito di un movimento molto forte, a indicare che il trend vive una fase di pausa. Il movimento va nella direzione opposta alla colonna che costituisce l’asta della bandiera (che va dal basso all’alto nei trend rialzisti e dall’alto al basso nei trend ribassisti).
Il segnale di acquisto c’è quando viene violata la trandline ribassista, oppure se viene superato il doppio massimo.
4) BANDIERA RIBASSISTA. Uguale e contrario al precedente
5) BROADENING, piuttosto rara perché è una sorta di un triangolo aperto al contrario, visto che in questo caso le trendline divergono. La successione di eventi è: il mercato ha un forte trend, poi si prende una pausa, effettua un reversal e dopo genera un segnale di acquisto/vendita; poi cambia di nuovo e genere un sengale opposto, e infine c’è unun altro cambio di direzione del trend che dà origine ad un movimento che porterà a un nuovo segnale. Solo a questo punto si dovrebbe prendere posizione.
6) BULLISH o BEARISH CATAPULT, che nasce dall’incrocio tra un triplo massimo/minimo e un doppio massimo/minimo. Il segnale d’ingresso in acquisto è dunque stabilito al superamento del doppio massimo, mentre lo stop-loss a quota S1 o S2 in base all’approccio preferito dall’operatore.
Conclusioni
Come abbiamo visto, le configurazioni (che sono simili a quelle dei pattern candlestick) sono molto semplici da individuare. Per questo molti trader affermano che i grafici P&F sono una delle migliori tecniche di grafica per determinare in modo preciso i segnali di ingresso e di uscita, visto che le loro indicazioni sono chiarissime.
Il Point and Figure ha delle caratteristiche così specifiche che diventa molto facile da interpretare, e quindi agevola l’operatività. Può essere riferito inoltre a qualsiasi arco temporale, basta scegliere nel modo appropriato i suoi parametri.
Buon trading!