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Dati macro Usa migliori del previsto, un assist per la FED. Dollaro a tinte miste

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La robustezza dell’economia finisce per aggiungere margine di manovra per la banca centrale, che potrà così estendere il suo slancio da falco

L’economia americana corre più del previsto, mentre l’inflazione continua a raffreddarsi. Dati importanti, che finiscono per alimentare le speranze che un atterraggio morbido per l’economia sia possibile, nonostante l’aggressiva stretta monetaria della Federal Reserve.

Il Dipartimento del Commercio ha reso noto che nel quarto trimestre 2022 il PIL è aumentato del 2,9% dal 3,2% del trimestre precedente, contro le aspettative degli analisti di +2,6%.
Calano inoltre i prezzi al consumo (dal 4,3% al 3,2%) e l’indice core (4,7% al 3,9%).
Intanto scende al minimo di 9 mesi il numero di americani che ha chiesto il sussidio di disoccupazione (186.000 nella settimana terminata il 21 gennaio, -6mila rispetto a quella precedente).


La robustezza dell’economia finisce per aggiungere margine di manovra per la Federal Reserve, che potrà così estendere il suo slancio da falco. Questo spiega perché il dollaro è leggermente salito.

Tuttavia, il biglietto verde ha marciato a tinte miste. Il si è riavvicinato a quota 102, rimanendo però vicino ai minimi di quasi otto mesi. Il cambio scivola sotto 1,09.
La valuta americana perde invece quota rispetto a sterlina (), dollaro australiano (), neozelandese () e canadese ().


I mercati monetari si aspettano che la Fed alzi il tasso chiave di 25 punti base la prossima settimana, e concluda la sua campagna di inasprimento al 5% a marzo, prima di tagliare il tasso a novembre. La FED però ha preannucniatio un tasso terminale del 5,25% per il l’intero anno.
Il rendimento dei Treasuries a 10 anni è salito al 3,5%, estendendo il rimbalzo dal minimo di quattro mesi del 3,38% toccato il 18 gennaio.

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