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Cina, inflazione in aumento. Yuan in calo sul dollaro (Usd-Cny)

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Gli investitori però oggi guardano alla Cina soprattutto perché è una tappa del viaggio del presidente Usa Donald Trump

Continua la lenta marcia al rialzo dei prezzi in Cina. Secondo l’Istituto di Statistica infatti l’inflazione è salita all’1,9%, oltre il dato atteso dal consensus (1,8%). Non si vedeva un valore così alto dalla Primavera. Siamo comunque ancora ben lontani dal target di Pechino del 3%.
Nel dettaglio, i prezzi dei prodotti alimentari sono scesi per il nono mese consecutivo, mentre i prezzi non alimentari sono cresciuti del 2,4% rispetto all’anno precedente, come a settembre. In forte recupero anche i prezzi alla produzione, che segnano un incremento del 6,9% (maggiore del 6,6% delle aspettative degli analisti).

Gli investitori però oggi guardano alla Cina soprattutto perché è una tappa del viaggio del presidente Usa Donald Trump. L’ex tycoon ha detto che le relazioni commerciali tra i due Paesi sono “ingiuste e sbilanciate su un solo lato”, ma di “non accusare” Pechino. Occorre quindi correggere i rapporti commerciali tra i due paesi, che comunque hanno siglato intese commerciali per un valore complessivo di 253,4 miliardi di dollari.

Sotto il profilo valutario, il futuro dello Yuan è molto legato alle evoluzioni delle questioni interne USA. Sia alla riforma fiscali promessa da Trump che alla politica monetaria della Federal Reserve.
La valuta cinese ha guadagnato oltre il 4% quest’anno, ed attualmente la coppia viaggia a quota 6,6, più o meno lo stesso valore attorno al quale si sta muovendo da un trimestre abbondante. Ricordiamo che la Banca centrale della Cina non muove il tasso dal 2015 – quando lo portò al 4,35% – e si è a lungo impegnata per non indebolire lo Yuan.

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