Il rapporto sul lavoro a stelle e strisce (Nonfarm Payrolls) calma un poco le preoccupazioni riguardo a un prematura intervento della FED sulla politica monetaria. E questo contribuisce a frenare il dollaro, che nelle prime ore di venerdì era andato ancora in progresso.
L’economia statunitense ha aggiunto 559mila posti di lavoro a maggio, che sono molti di più dei 278mila rivisti al rialzo ad aprile, ma inferiori alle previsioni di mercato di 650mila.
Inoltre, il tasso di disoccupazione è sceso al 5,8%, ed anche se le retribuzioni orarie sono aumentate molto al di sopra delle previsioni, aumentando le preoccupazioni sull’inflazione, in generale i numeri di oggi forniscono un quadro meno pressante per la Federal Reserve, che a questo punto difficilmente potrà procedere al tapering almeno fino al prossimo anno.
La riduzione dei timori di un intervento della FED, ha spinto il di nuovo più vicino alla soglia dei 90, dopo i recenti rialzi.
Il cambio invece si issa oltre 1,215, dopo che in mattinata aveva lambito al ribasso la soglia di 1,210.
Il biglietto verde accusa cali marcati anche contro lo Yen giapponese () e sterlina (), e in generale contro tutte le altre valute principali.
