I segnali distensivi nei rapporti tra Usa e Cina stanno dando ulteriore slancio allo Yuan, che raggiunge il massimo di oltre un anno sul mercato valutario rispetto al biglietto verde americano ().
Il presidente statunitense Donald Trump e il leader cinese Xi Jinping si sono sentiti telefonicamente all’inizio della settimana, ed entrambi i governi hanno sottolineato i progressi sul fronte tariffario. I due capi di Stato hanno inoltre concordato di riprendere le reciproche visite il prossimo anno, rafforzando ulteriormente le aspettative che le tensioni si stiano attenuando.
La valuta cinese ha ricevuto una spinta anche dalla Banca Popolare Cinese (PBoC), che ha fissato il punto medio giornaliero a 7,08. Di recente la banca centrale ha inoltre mantenuto i tassi invariati per il sesto mese consecutivo, segnalando una minore urgenza per ulteriori stimoli monetari.
Questo succede mentre è risalito l’ottimismo per un taglio dei tassi d’interesse della Federal Reserve a dicembre.
Sul mercato valutario il cambio tra dollaro e yuan è sceso a circa 7,09, raggiungendo il livello più basso dall’inizio di ottobre 2024. Il cambio è rimbalzato di recente sulla media mobile a 50 periodi, che da diversi mesi sta agendo da resistenza.
L’attenzione ora si sposta sulla riunione del Politburo di dicembre e sulla Central Economic Work Conference per avere indizi sulla politica del prossimo anno. Si dice che il governo punterà a una crescita del PIL di circa il 5% nel 2026, probabilmente richiedendo un pacchetto fiscale più ampio. I rapporti indicano inoltre che la Cina sta valutando nuovi passi per rilanciare il suo mercato immobiliare in difficoltà.
