Tra dati macro e novità sul fronte commerciale, lo yuan cinese cede ancora terreno rispetto al dollaro.
Il report su settore manifatturiero e servizi hanno deluso le aspettative, rendendo più pesante il sentiment del mercato. Il PMI manifatturiero cinese è sceso al minimo di sei mesi di 49, alimentando le aspettative di ulteriori stimoli economici per sostenere la domanda interna. Il calo ha segnato anche il settimo mese consecutivo di contrazione.
Il PMI dei servizi è sceso da 50,6 a quota 50, il minimo di dieci mesi, risentendo delle continue tensioni del mercato immobiliare e dei venti contrari del commercio globale.
Nel frattempo i presidenti Xi e Trump si sono incontrati giovedì, con Washington che ha accettato di abbassare le tariffe sulle importazioni cinesi e Pechino che si è impegnata a frenare le esportazioni di fentanil, aumentare gli acquisti di soia negli Stati Uniti e sospendere i controlli sulle esportazioni di terre rare.
Nonostante questa importante svolta sul fronte commerciale, il mercato non ha reagito con entusiasmo, anche perché i risultati di questo incontro erano ampiamente attesi da giorni.
Il cambio tra dollaro e yuan sale così verso 7,125, e arriva al test della media mobile a 50 periodi che agisce in qualità di resistenza. Se il cambio dovesse salite oltre quota 7,15, si concretizzerebbe il pattern doppio minimo, con potenziale target verso 7,22.

















