I dati macro provenienti dal Giappone hanno aggiunto incertezza ad altra incertezza, dopo che anche gli scenari politici hanno impresso una svolta a sorpresa nel Paese. Tutto questo incide sulle prospettive di politica monetaria, ed ha spinto lo yen sui minimi di 8 mesi rispetto al dollaro ().
Settimana prossima la leader conservatrice Sanae Takaichi, dopo essere diventata la nuova leader del Partito liberaldemocratico (Pld) diventerà il primo premier donna nella storia del Giappone. La sua direzione economica sarà molto simile a quella che ebbe Shinzo Abe, ossia improntata a un forte stimolo.
Ciò ha accresciuto le aspettative del mercato circa una maggiore spesa fiscale e una politica monetaria accomodante da parte della Bank of Japan.
In aggiunta a questo, gli ultimi dati macro hanno evidenziato la debolezza dell’economia giapponese. In particolare, i salari reali sono scesi per l’ottavo mese consecutivo, mettendo in dubbio i piani di rialzo dei tassi della Bank of Japan (che favorirebbero la crescita dell’inflazione e quindi l’ulteriore riduzione dei salari reali). Lo stesso governatore della BOJ, Kazuo Ueda, di recente ha dichiarato che i rialzi dei tassi sarebbero ripresi solo se le tendenze economiche e dei prezzi fossero rimaste in carreggiata.
Questo quadro generale ha finito per penalizzare lo yen giapponese. Il cambio è salito oltre 153, raggiugnendo il livello più alto dal mese di febbraio. Inoltre la media mobile a 50 periodi ha tagliato dal basso verso l’alto quella a 200 periodi, inviando un messaggio rialzista agli investitori.
La debolezza dello Yen viene acuita anche dalla contemporanea ripresa del dollaro. Il è salito oltre quota 99 giovedì, vicino ai massimi di 2 mesi.

















