Arriva una sorpresa dalla riunione di politica monetaria della Reserve Bank of New Zealand. L’istituto centrale neozelandese ha abbassato il tasso di interesse di 50 punti base, portandolo al 2,5%. I mercati si aspettavano una mossa accomodante, ma non di questa misura bensì della metà, ossia 25 punti base. Ciò ha finito per penalizzare il cambio , che si è affacciato sui minimi di 6 mesi.
Con questa decisione la RBNZ porta i costi di finanziamento al livello più basso dalla metà del 2022. Dall’agosto 2024, la banca centrale ha abbassato i tassi di un totale di 300 punti base.
Per giustificare questo approccio così accomodante, i responsabili politici della RBNZ hanno sottolineato la prolungata capacità inutilizzata, l’attività interna contenuta e i rischi al ribasso derivanti da un comportamento cauto delle famiglie e delle imprese, che potrebbero rallentare la ripresa economica.
Sebbene l’inflazione sia ancora vicina al limite superiore della fascia obiettivo dell’1-3%, secondo la RBNZ dovrebbe tornare al punto medio del 2% entro la metà del 2026. Nel frattempo, dovrebbe avvicinarsi attorno al 3% nel terzo trimestre.
L’attività economica è rimasta debole a causa dei vincoli di offerta e dell’incertezza politica globale, mentre i consumi sono in graduale ripresa. La banca centrale resta aperto all’ipotesi di un ulteriore allentamento nelle future riunioni. I mercati stanno ora scontando quasi completamente un taglio di 25 punti base alla prossima riunione della RBNZ a novembre, con i tassi che dovrebbero scendere al 2% entro il 2026.
La scelta della banca neozelandese ha penalizzato il dollaro kiwi, che è la valuta più in discesa rispetto al biglietto verde americano quest’oggi. Il cambio scende verso 0,577, toccando anche il nuovo minimo di 6 mesi.
Ad inizio settimana aveva provato a testare la media mobile a 200 periodi, che agisce come resistenza, ma ci è rimbalzato contro inviando così un messaggio ribassista al mercato.

















