La turbolenza politica colpisce il Giappone – fatto di per sé assolutamente insolito – e mette sotto pressione lo Yen, che perde quota rispetto al dollaro.
Nel fine settimana è arrivato l’annuncio a sorpresa da parte del primo ministro giapponese Shigeru Ishiba, che ha deciso di dimettersi dalla guida del Partito Liberal Democratico, poche settimane dopo la pesante sconfitta alle elezioni della Camera Alta.
Neppure l’importante accordo con gli USA sul fronte dei dazi lo ha dissuaso dal suo proposito, che arriva soltanto 11 mesi dopo la sua nomina.
La lotta per la nuova leadership avrà implicazioni importanti per la politica monetaria della BOJ, visto che il prossimo Premier potrebbe essere più favorevole a politiche accomodanti. Ciò ritarderebbe eventuali rialzi dei tassi da parte della BOJ, proprio mentre gli ultimi dati sul Pil del secondo trimestre hanno mostrato che l’economia giapponese è cresciuta ancora (per il quinto trimestre consecutivo) e molto più rapidamente di quanto stimato, rafforzando teoricamente una posizione politica aggressiva della Banca del Giappone.
L’incertezza politica ha penalizzato lo yen, che era sceso fino allo 0,8% rispetto al dollaro (), a causa del timore che l’instabilità politica possa ridurre la possibilità che la Banca del Giappone aumenti i tassi di interesse (settimana scorsa il governatore Ueda aveva aperto ai rialzi dei tassi).
Il cambio sta testando il supporto fornito dalla media mobile a 50 periodi, mentre quella di lungo periodo (Ema200) sta agendo da resistenza.
E’ dall’inizio di luglio che il rapporto tra le due valute sta viaggiando dentro uno stretto canale laterale compreso tra 146,7 e 148,7, con un solo tentativo di breakout fallito qualche settimana fa.

















