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Dollaro fiacco, l’Index uscito fuori dal “testa e spalle” mira ai minimi dal 2018

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Si fa concreta la possibilità di un ulteriore indebolimento della valuta americana. In questo caso il possibile target sarebbe addirittura verso i 90

Il dollaro rimane sotto pressione e resta sui minimi di oltre una settimana, dopo che il presidente della Fed Jerome Powell ha detto c’è “molta strada da fare” per la ripresa economica.
Questo alimenta le preoccupazioni che servano forti stimoli, e che il conseguente aumento dei livelli di debito potrebbe pesare sull’economia a stelle e strisce.
Ad acuire il clima di pressione è anche il rapporto sulle vendite al dettaglio pubblicato dal Dipartimento del Commercio, che ha mostrato che la spesa è in decelerazione.

Malgrado la prospettiva sempre più concreta di un vaccino anti-Covid, l’ottimismo dei mercati è messo a dura prova dalle misure restrittive rese necessarie dalla diffusione della pandemia.
Anche le presidente della Bce Christine Lagarde, ieri aveva evidenziato come il 2021 si prospetta un “anno difficile“, tanto da obbligare l’Eurotower a rivedere la durata dei sui interventi. Ha inoltre sottolineato che la scoperta di un vaccino efficace contro il coronavirus non cambierà radicalmente le proiezioni economiche della banca centrale.

Il ha esteso le perdite per scambiare intorno a 92,4, sui minimi settimanali e soprattutto non molto lontanto dai minimi dal 2018.
Dopo la rottura della neckline del Testa e spalle, e il successivo pullback, si fa concreta la possibilità di un ulteriore indebolimento della valuta americana. In questo caso il possibile target sarebbe addirittura verso i 90 (fonte grafica ).

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