In attesa delle decisioni della Fed di domani 7 maggio, gli investitori guardano con un misto di preoccupazione e di speranza ai negoziati sui dazi. In questo clima il cambio USD/JPY continua a viaggiare in ribasso, poiché la debolezza del biglietto verde e la rinnovata domanda di beni rifugio sostengono la valuta giapponese, mentre i negoziati bilaterali tra Stati Uniti e Giappone per adesso non registrano progressi.
A inizio settimana gli Stati Uniti hanno formalmente respinto la richiesta del Giappone di un’esenzione totale dalle tariffe (che sono sospese fino all’inizio di luglio), ma verrà presa in considerazione solo una riduzione parziale, e solo se i negoziati progrediranno in modo significativo.
Da Tokyo però è giunta la minaccia di utilizzare l’elevato debito americano detenuto nel suo portafoglio come arma di ritorsione in caso di guerra commerciale.
Questo quadro così complesso genera forti preoccupazioni a Tokyo, in particolare nei settori che dipendono dalle esportazioni come le automobili e l’acciaio. Per questo le autorità giapponesi lavorano per prevenire un ulteriore deterioramento delle relazioni economiche bilaterali. Un segnale distensivo potrebbe giungere dalla visita del segretario all’Agricoltura degli Stati Uniti, Brooke Rollins, a Tokyo questa settimana.
Sul mercato valutario lo yen giapponese si è apprezzato sotto 143 per dollaro (), avanzando per la terza sessione consecutiva.
Dopo che settimana scorsa la Banca del Giappone ha mantenuto il suo tasso di interesse di riferimento stabile allo 0,5% (rivedendo però al ribasso le stime su crescita e inflazione), mercoledì toccherà alla Federal Reserve che dovrebbe mantenere i tassi stabili questo mese. Gli investitori seguiranno i commenti del presidente Powell, alla luce delle crescenti pressioni politiche da parte di Trump per tagliare i tassi.