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Ancora tensione USA-Cina. Il cambio USDCNH torna oltre 7,31

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Pechino ha minacciato reazioni contro quei paesi che decideranno di collaborare con gli USA in modo tale da compromettere gli interessi cinesi

Le tensioni geopolitiche tra USA e Cina continuano a guidare l’andamento del dollaro e dello Yuan. In questo avvio di settimana, la valuta cinese ha perso quota rispetto al dollaro, con il cambio che è tornato oltre quota 7,315, dopo la marcia indietro qualche giorno fa.

Nella giornata di lunedì, Pechino ha minacciato reazioni contro quei paesi che decideranno di collaborare con gli USA in modo tale da compromettere gli interessi cinesi. Questo avvertimento fa seguito alle notizie secondo cui l’amministrazione Trump prevede di utilizzare i negoziati tariffari per fare pressione sugli alleati affinché riducano i legami con la Cina.


Malgrado i rischi geopolitici, il mercato spera che le misure di stimolo di Pechino possano mitigare parzialmente l’impatto economico dei dazi statunitensi.
Lo Yuan ha trovato un certo sostegno anche nella mossa della Banca Popolare Cinese, che esorta le aziende statali a regolare il commercio in yuan e ad espandere il credito transfrontaliero.


Lo scorso weekend si è inoltre tenuta la riunione di politica monetaria della PBoC, che ha mantenuto invariati i suoi tassi di prestito di riferimento per il sesto mese consecutivo. Il LPR a 1 anno è rimasto stabile a 3,1%, il LPR a 5 anni è rimasto al 3,6%.
Il cambio risale così oltre 7,315, toccando il massimo di una settimana. La banca centrale è impegnata sulla stabilizzazione dello yuan di fronte alle crescenti tensioni commerciali con gli Stati Uniti.

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