Prima dell’ultimo weekend di marzo, il prezzo dell’oro alza l’asticella del nuovo record storico. Il prezzo spot è salito infatti sopra 3080 dollari, mentre il future con scadenza giugno è salito a 3.124 dollari.
L’ultimo impulso al metallo prezioso arriva dai timori degli investitori riguardo l’impatto della guerra commerciale globale innescata dalle nuove tariffe del presidente degli Stati Uniti Trump. Dal 2 aprile dovrebbero scattare tariffe del 25% su auto e parti auto di fabbricazione straniera, provocando minacce di ritorsione da parte dell’Unione europea e del Canada.
C’è il forte rischio che questo braccio di ferro provochi una nuova impennata dell’inflazione, timore aggravato dall’ultimo report sull’indice dei prezzi PCE di febbraio, aumentato al di sopra delle aspettative.
L’ è sempre stato un asset buy-and-hold a lungo termine, grazie alla sua capacità di preservare la ricchezza e fungere da copertura contro le turbolenze.
Il prezzo dell’ è aumentato di quasi il 2% questa settimana, segnando il suo quarto guadagno settimanale consecutivo.
Il prezzo del metallo pregiato è cresciuto anche su forti acquisti delle banche centrali (in particolare dall’Asia), e un rinnovato interesse per i fondi negoziati in borsa (ETF) garantiti da lingotti da parte degli investitori istituzionali.