Il clima di nervosismo sul fronte internazionale ha spinto i prezzi dell’oro per il quarto giorno consecutivo, facendo raggiungere il nuovo massimo di tutti i tempi oltre $ 3000 per oncia.
Sui mercati è tornata l’avversione al rischio, perché la politica del presidente Trump manca di una chiara direzione, visto che alterna annunci di nuove tariffe e brusche inversioni che aprono spiragli di accordi con gli altri Paesi.
Giovedì il presidente USA ha minacciato una tariffa del 200% sul vino e altre bevande alcoliche dall’UE, come risposta ai dazi appena annunciati dal blocco europeo sul whisky statunitense.
Questo clima alimenta la richiesta di beni rifugio, fornendo la spinta più potente al prezzo dell’.
_
Allo stesso tempo, diventa sempre più incerto anche il percorso della politica monetaria da parte della Federal Reserve, che potrebbe aumentare il numero di tagli quest’anno, visti i dati confortanti dal fronte dell’inflazione. Anche questo è un fattore rialzista per l’oro, perché tassi di interesse più bassi rendono più appetibile l’, che non produce rendimento.
A sostenere ulteriormente il metallo prezioso sono una forte domanda di ETF e l’acquisto di banche centrali, con la Cina che aumenta le quantità di oro detenute per il quarto mese consecutivo.
Gli istituti centrali stanno facendo incetta di metallo prezioso proprio come protezione verso le tensioni geopolitiche (e questa tendenza pare destinata a continuare ancora).