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Canada, la BoC taglia i tassi ma è preoccupata per la battaglia dei dazi. USDCAD su 1,44

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Il governatore Macklem ha avvertito inoltre che le tensioni commerciali con gli USA potrebbero avere conseguenze pesanti per l’economia canadese

Nuovo taglio dei tassi di interesse da parte della Bank of Canada, che abbassa il costo del denaro di 25 punti base portandolo al 2,75% nel meeting di marzo.
Si tratta del settimo taglio consecutivo, che riporta il costo del denaro al livello di settembre 2022. Dall’inizio del ciclo di allentamento monetario – cominciato a giugno 2024 – la BoC ha effettuato sforbiciate per complessivi 225 pb.

Il Consiglio di politica monetaria ha sottolineato che l’economia canadese è cresciuta in modo solido mentre l’inflazione resta vicina all’obiettivo del 2%. L’istituto si aspetta però una crescita dell’inflazione a causa della fine dei crediti di imposta (a marzo).


Quello che però preoccupa fortemente la banca centrale è la possibile evoluzione della tensione commerciale con gli USA. La battaglia tariffaria potrebbe infatti danneggiare l’economia canadese, innescando al contempo anche un nuovo rialzo dell’inflazione. Il governatore Tiff Macklem ha avvertito inoltre che le tensioni commerciali potrebbero interrompere il recupero del mercato del lavoro.

In questo clima di incertezza, la BoC assumerà un atteggiamento prudente che verrà guidato dai dati in arrivo, per cercare di mantenere la stabilità dei prezzi nel Paese.
Secondo i mercati, la Bank of Canada effettuerà altri 50 punti di tagli entro la fine dell’anno.


Dopo la riunione della BoC, il dollaro canadese si è tenuto sotto quota 1,44 rispetto al biglietto verde americano (), allontanandosi ulteriormente dai massimi di un mese toccati a inizio marzo. Da alcune settimane il rapporto tra le due valute sta oscillando attorno alla media mobile 50 periodi (Ema50), evidenziando un contesto di forte incertezza.

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