Il comitato di politica monetaria della Reserve Bank of New Zealand ha deciso di tagliare il tasso di interesse di 50 punti base, portandolo al 3,75%, ossia il minimo dalla fine del 2022. Era quello che si aspettavano gli analisti.
Negli ultimi 6 mesi, l’istituto centrale ha effettuato tagli per complessivi 175 pb. Se le condizioni economiche continueranno a evolversi come previsto, il Comitato avrà la possibilità di abbassare ulteriormente i tassi durante il 2025, si legge nello statement diffuso al termine della riunione. Il governatore Adrian Orr ha accennato a potenziali tagli di 25 bps in aprile e maggio.
La decisione della banca centrale giunge dopo segnali di moderazione dell’inflazione, con i policy makers che mirano a far riprendere un’economia in difficoltà.
Nella sua dichiarazione di politica monetaria, la banca centrale ha evidenziato che l’inflazione rimane vicino al punto medio della fascia target compresa tra 1 e 3%. Il tasso di inflazione annuale della Nuova Zelanda è stato del 2,2% nell’ultimo trimestre del 2024, al livello più basso dal marzo 2021.
Nel frattempo, la crescita del paese è diminuita per cinque trimestri consecutivi fino a settembre 2024, ma la RBNZ prevede che si riprenderà nel 2025, anche perché i tassi di interesse più bassi incoraggeranno la spesa. Tuttavia il clima di elevata incertezza economica globale peserà.
Nonostante il taglio dei tassi, il dollaro neozelandese è salito verso 0,572 () dopo la riunione della Reserve Bank of Nuova Zealand. Del resto si tratta di una decisione che era ampiamente attesa dal mercato. La coppia guadagna terreno anche per via della debolezza del dollaro USD, tra i rendimenti del Tesoro in calo e incertezze riguardo alle prospettive politiche della Federal Reserve.

















