Home
Le performance passate non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri o delle performance future
trump

Trump abbaia ma non morde, niente dazi per ora. Dollaro in discesa

Scritto da -

Nel giorno del suo insediamento, il presidente non ha avviato alcun tipo di guerra commerciale

L’effetto Trump… al contrario. Nel giorno dell’insediamento del nuovo presidente, il dollaro scende pesantemente cedendo circa un punto percentuale, anche perché con i mercati azionari chiusi per le festività di Martin Luther King Jr., gli investitori si sono “sfogati” sul mercato valutario.

Il biglietto verde aveva cominciato ad arretrare già ore prima della cerimonia di insediamento, poiché le indiscrezioni indicavano che non sarebbero state imposte tariffe durante questo primo giorno in carica, contrariamente a quanto Trump aveva promesso.


E in effetti questa è stata la grande novità: per adesso Trump non ha avviato alcun tipo di guerra commerciale. Ha continuato a promettere tariffe nel suo discorso inaugurale, ma il primo ordine esecutivo su quel fronte riguarda solo l’indagine sulle pratiche commerciali, comprese quelle di Cina, Messico e Canada.

Probabilmente la ragione è che una guerra commerciale comporta enormi costi, per via delle probabili ritorsioni da parte dei partner commerciali. Anche Trump ci penserà prima due volte. Anche perché i dazi portano con loro una maggiore inflazione, e questo inciderebbe sulle mosse della FED. Ecco perché il mercato ha preso questo con un sospiro di sollievo


Il ha mantenuto il calo anche nelle ore seguenti, restando verso 108 dopo che Donald Trump ha pronunciato il suo discorso di apertura.
Si riprende il cambio , che sale oltre 1.042. Tra tutte le valute principali, solo il dollaro neozelandese non ne ha approfittato, perché i mercati scontano una probabilità dell’80% di un taglio del tasso da parte della Reserve Bank of New Zealand il mese prossimo.

Non è possibile commentare questo post.

IN EVIDENZA