Al termine della riunione di politica monetaria di novembre, la Reserve Bank of New Zealand ha deciso di tagliare per la terza volta consecutiva i tassi di interesse. L’istituto centrale ha abbassato il tasso ufficiale di liquidità (OCR) al 4,25%, ossia di 50 punti base. Finora in questo ciclo di tagli l’istituto neozelandese ha effettuato sforbiciate per complessivi 125 punti base.
Secondo la Reserve Bank of New Zealand l’attuale nuovo livello dei tassi di interesse da un lato è idoneo a stimolare la crescita economica e dall’altro tenere sotto controllo l’inflazione.
L’economia neozelandese si trova in una fase di debolezza ed anche l’occupazione dovrebbe rimanere fiacca fino a metà del prossimo anno. Allo stesso tempo l’inflazione continua a scendere ed è giunta al 2,2% nel terzo trimestre dell’anno, avvicinandosi sempre di più al punto medio della fascia target che è compresa tra 1 e 3%.
Va aggiunto che il governatore Adrian Orr ha lasciato aperta la porta ad un ulteriore manovra accomodante all’inizio del prossimo anno, se le dinamiche economiche si evolveranno Secondo le previsioni.
Dopo la riunione della banca centrale, il dollaro kiwi ha ripreso quota rispetto a quello statunitense, con il cambio che sale verso 0,589.
Questo rimbalzo si lega però soprattutto alla marcia indietro del dollaro statunitense, che cede terreno su tutta la linea dopo i forti guadagni dell’ultimo periodo che hanno fatto seguito alle elezioni di Trump. Il dollaro neozelandese rimane comunque sotto pressione soprattutto per i timori di una battaglia commerciale tra Stati Uniti e Cina, che è il principale partner commerciale del paese.