Arriva dal Giappone la scossa forte ai mercati. Il Premier giapponese Shinzo Abe ha rassegnato le sue dimissioni a causa del peggiorare della sua rettocolite ulcerosa, malattia che già lo aveva spinto a dimettersi nel 2005-2006. Temporaneamente il testimone passerà al vice primo ministro Taro Aso.
Il mercato azionario giapponese è crollato, mentre lo yen è salito sulla notizia delle dimissioni di Abe già nelle prime ore di venerdì, quando la notizia non era ancora ufficiale ma già le voci circolavano.
Bisogna ricordare che Shinzo Abe e il suo piano di stimolo “Abenomics” sono alla base del forte deprezzamento dello yen, che tra il 2011 e il 2015 ha perso oltre il 50% rispetto al dollaro USA (), mentre il mercato azionario nipponico invece ne ha beneficiato. Tra gli investitori si è fatta largo l’ipotesi che la politica ultra-accomodante della Bank of Japan possa quindi cominciare a cambiare.
Pesa anche il fatto che l’incertezza politica potrebbe spingere gli investitori giapponesi a riportare il denaro in patria e a convertirlo nella divisa del Paese.
Il cambio è crollato a 105,03 in prossimità del ritracciamento di Fibonacci del 38,2% costruito sul movimento discendente avvenuto tra febbraio-marzo (quello dominato dalla crisi pandemica).
Lo yen è salito anche contro l’euro (), dopo aver toccato il minimo di oltre un anno a 126,77.
Dopo essere sceso vicino al minimo di 2 anni di 117,88, lo yen ha invertito la sua rotta contro il franco.
Oggi inoltre è stata giornata di dati macro per il Giappone. I dati del Ministero dell’Interno hanno mostrato che l’inflazione giapponese di Tokyo è diminuita ad agosto dopo essere salita nel mese precedente. L’indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,3% su base annua ad agosto, più lentamente dell’aumento dello 0,6% di luglio. A giugno l’inflazione è stata dello 0,3 per cento.
