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ORO senza freni, nuovo record oltre 2400 dollari

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Dagli USA sono giunti segnali di rallentamento dell’inflazione al consumo, che spingono la Fed verso l’inizio di un allentamento monetario

Nuovo record per il prezzo dell’oro, che nella giornata di venerdì è salito oltre i 2.400 dollari l’oncia, sostenuto dalle crescenti aspettative di tagli dei tassi di interesse della Federal Reserve, dagli acquisti delle banche centrali e dalla domanda di beni rifugio.

Dagli USA sono giunti segnali di rallentamento dell’inflazione al consumo, che unitamente alle difficoltà dell’economia (come dimostra la stagnazione delle vendite al dettaglio) spingono la Fed verso l’inizio di un allentamento monetario, che probabilmente ci sarà a settembre, nonostante l’atteggiamento cauto adottato dai funzionari della Banca Centrale stessa nel loro ultimo incontro.
Tassi di interesse più bassi aumentano l’attrattiva di asset non fruttiferi come l’.

Nel frattempo, le crescenti tensioni geopolitiche hanno rafforzato il prezzo dell’oro. Gli scontri tra Israele e i militanti di Hamas sono scoppiati nel nord di Gaza e nel sud di Rafah, mentre la guerra in Ucraina infuria su un nuovo fronte.

Inoltre, la tendenza al rialzo del prezzo dell’oro è stata sostenuta dai forti acquisti delle banche centrali, in particolare da parte della Cina, che cerca di ridurre la propria dipendenza dal dollaro statunitense.

Nel corso della settimana, l’ sta aggiungendo un ulteriore guadagno dell’1,8%. Nell’ultimo anno, il prezzo del metallo pregiato è cresciuto quasi del 25%.

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