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USA, l’inflazione PCE sale ma non scuote il mercato. Dollar Index a 103,9

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L’inflazione core mensile PCE, che esclude alimentari ed energia ed è la misura preferita della Fed, è salita allo 0,4%

Il rapporto sull’inflazione PCE (relativo alla spesa per consumi personali), che è l’indicatore di inflazione preferito dalla Federal Reserve, non scuote granché il mercato.

L’indice dei prezzi PCE è aumentato dello 0,3% su base mensile a gennaio 2024 (il massimo in quattro mesi), in linea con le aspettative del mercato dello 0,3% e dopo un aumento dello 0,1% rivisto al ribasso a dicembre.
Il tasso annuo è rallentato al 2,4%, il più basso da febbraio 2021, dal 2,6% del mese precedente e rispetto alle previsioni del 2,4%.

Nel frattempo, l’inflazione core mensile PCE, che esclude alimentari ed energia ed è la misura preferita della Fed, è salita allo 0,4% (l’aumento maggiore da febbraio dello scorso anno), e superiore al tasso dello 0,1% rivisto al ribasso osservato a dicembre, corrispondente anch’esso alle aspettative. Infine, il tasso annuale di inflazione core è rallentato per il 12° mese consecutivo al 2,8% dal 2,9%, un nuovo minimo da marzo 2021 e in linea con le previsioni del 2,8%.

Sempre dagli USA arriva anche il dato sulle richieste di indennità di disoccupazione, balzato da 13.000 a 215.000 nella settimana terminata il 24 febbraio, rimbalzando dal minimo di 5 settimane del periodo precedente e al di sopra delle aspettative del mercato di 210.000. Inoltre, le richieste di sussidi di disoccupazione continuative sono aumentate da 45.000 a 1.905.000 nella settimana precedente, il livello più alto da novembre e ben al di sopra delle aspettative del mercato di 1.874.000.
Questi dati confermano l’ipotesi che il mercato del lavoro statunitense stia subendo un certo indebolimento, a seguito del prolungato periodo di politica monetaria restrittiva da parte della Federal Reserve.

L’idea di una FED più accomodante continua così a irrobustirsi, e il Dollar Index resta vicino alla soglia di 103,9, vicino al minimo di quattro settimane toccato all’inizio della settimana.
Secondo i mercati, la banca centrale USA taglierà il tasso di interesse nel meeting di giugno.

Il dollaro si è mantenuto stabile rispetto alla maggior parte delle principali valute (EURUSD a 1,08), ma si è deprezzato rispetto allo yen (USDJPY sotto 150) dopo che un funzionario della Banca del Giappone ha chiesto colloqui su una potenziale uscita dalla politica monetaria ultra-espansiva.

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