Come si aspettavano i mercati, la Reserve Bank of Australia ha aumentato il tasso di interesse di 25 punti base, portandolo al 4,35%. si tratta della prima stretta dopo quattro riunioni in cui la RBA aveva mantenuto fermo il costo del denaro.
Con questa nuova stretta, il tasso di interesse arriva al livello più alto da gennaio 2011 (il 13° aumento da maggio 2022).
L’intervento sul costo del denaro si è reso necessario per via degli ultimi dati sull’inflazione, che si è rivelata più persistente del previsto a causa di un ulteriore aumento dei prezzi dei servizi.
Si prevede ora che l’inflazione CPI sarà intorno al 3-1/2% entro la fine del 2024 e al massimo dell’intervallo target compreso tra il 2 e il 3% entro la fine del 2025.
Il nuovo governatore Michelle Bullock ha affermato che la RBA non esiterà a intervenire ancora, se saranno necessari ulteriori inasprimenti. Tutto dipenderà dai dati e dall’evoluzione della valutazione dei rischi. Il consiglio ha ribadito che monitorerà da vicino l’economia globale, le tendenze della domanda interna e le prospettive per l’inflazione e il mercato del lavoro.
La decisione della banca centrale ha spinto al ribasso il dollaro australiano. il cambio AUDUSD è scivolato di circa un punto percentuale a quota 0,642, ritirandosi dai massimi di quasi tre mesi che aveva raggiunto qualche giorno fa, soprattutto per via della fiacchezza del biglietto verde americano.
Nel frattempo, il rendimento dei titoli di stato australiani a 10 anni è sceso a circa il 4,7%, dirigendosi verso i livelli più bassi in tre settimane.
