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ORO rimbalza dopo i massimi di 7 anni. Ma lo scenario resta favorevole al safe haven

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La paura degli effetti della pandemia spinge il bene rifugio. Da inizio anno il prezzo del gold è cresciuto del 13%

I prezzi dell’oro fanno un po’ di marcia indietro, dopo aver rasentato i 1800 dollari l’oncia. A spingere il metallo prezioso verso i livelli più elevati in sette anni (toccati ieri), è la paura degli effetti del Covid-19 sull’economia globale, ben illustrati dalle previsioni del Fondo Monetario Internazionale.
Del resto le stesse banche centrali si sono rese conto che era necessario mettere in campo una serie di misure enormi di stimolo.

Le quotazioni dell’, che continua ad essere il “safe heaven” per eccellenza, oggi mostrano un calo a 1.720 dollari circa, ma siamo ancora nel bel mezzo di un lungo rally iniziato la scorsa primavera ed accentuatosi dai primi mesi del 2020, con lo scoppio dell’epidemia di coronavirus.

Da inizio anno il prezzo del gold è cresciuto del 13%. In particolare, l’ultimo forte impulso rialzista è partito a metà marzo, dopo che le quotazioni del gold metal sono rimbalzate sulla media mobile a 200 periodi (fonte grafica broker ).

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Gli investitori stanno cercando l’ per la il timore che possa esserci un secondo movimento ribassista sui mercati azionari, dopo il forte calo osservato all’inizio di quest’anno.
Le scenario continua ad essere molto favorevole al metallo prezioso, visto che la Fed sta espandendo la portata dei suoi interventi, e lo stesso stanno facendo le banche centrali di tutto il mondo. Più queste sono espansive, più si genera inflazione “futura” e l’oro è anche uno strumento di copertura dalla crescita dell’inflazione.

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