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Nuova Zelanda, tassi fermi e l’NZDUSD scivola verso Fibonacci 61.8

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Il consiglio ha osservato che il tasso di interesse dovrà rimanere a un livello restrittivo per riportare l’inflazione all’intervallo target 1-3%

Per la seconda riunione consecutiva, la Reserve Bank of New Zealand ha mantenuto invariato il tasso di interesse al 5,5%, allineandosi al consenso del mercato.
La banca centrale, che ha aumentato il costo del denaro per un totale di 525 punti base dalla fine del 2021, non dovrebbe tagliare i tassi fino alla prima metà del 2025, poiché l’inflazione di base rimane troppo elevata, così come l’inflazione complessiva.

Il consiglio ha osservato che il tasso di interesse dovrà rimanere a un livello restrittivo per riportare l’inflazione all’intervallo target 1-3% annuo entro la seconda metà del 2024.
La RBNZ ritiene possibile un altro aumento, perché esiste il rischio che l’inflazione non rallenterà quanto previsto.
A livello economico inoltre si manifesta il rischio di un rallentamento della domanda estera, in particolare dalla Cina, che potrebbe pesare sulle esportazioni neozelandesi.

Dopo una breve parentesi al rialzo, il dollaro neozelandese ha proseguito la discesa contro il dollaro americano. Il cambio NZDUSD è scivolato 0,593, aggiornando il minimo di oltre nove mesi toccato nella sessione precedente.

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(fonte grafica piattaforma di trading )

Di recente avevamo sottolineato come il breakout al ribasso della EMA50 era un brutto segno, e che il livello Fibonacci 50% sarebbe stato l’ultimo supporto prima di imboccare una discesa che – scrivemmo- “a quel punto sarebbe più ripida“.
E così è stato. L’NZDUSD adesso sta viaggiando verso il Fibonacci 61.8, considerato uno spartiacque tra prosecuzione del trend e inversione.

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