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L’inflazione mette pressione alla Norges Bank e spinge l’USDNOK verso la neckline

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A giugno, il tasso di inflazione norvegese è sceso al 6,4%, ma comunque oltre le attese del mercato che si aspettava un calo al 6,2%

L’inflazione non dà tregua alla Norvegia, alimentando la possibilità che la Norges Bank possa procedere ad una nuova stretta monetaria, dopo l’aumento a sorpresa di 50 punti base fatto il mese scorso (che ha portato i costi di indebitamento al 3,75%, livello più alto dal 2008).

La prospettiva di una Norges Bank ancora aggressiva ha spinto gli acquisti sulla corona norvegese, che ha superato il livello di 10,6 contro il dollaro (), avvicinandosi sui minimi di circa un mese.

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Fonte grafica: piattaforma di investimento

A giugno, il tasso di inflazione norvegese è sceso al 6,4%, ma comunque oltre le attese del mercato che si aspettava un calo al 6,2%. Inoltre, il tasso di inflazione core, che esclude i prezzi volatili dell’energia e le tasse, ha raggiunto un livello record del 7,0%, superando la previsione di mercato del 6,6%.
Nel frattempo i prezzi alla produzione sono scesi a un nuovo minimo storico del 28,5% su base annua, segnando il sesto mese consecutivo di deflazione, con prezzi in calo in tutti i settori.

Sul fronte valutario, come abbiamo detto il cambio sta viaggiando in discesa. E’ interessante notare che si va completando un pattern “testa e spalle” abbastanza chiaro, e questo sposta l’attenzione sulla linea del collo (neckline) che viaggia sul livello di 10,45.

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Fonte grafica: piattaforma di investimento

Se prossimamente avverrà la violazione di questo livello (occhio però ai possibili pullback), allora potrebbe innescarsi un forte movimento direzionale al ribasso. Anche perché poco più in basso c’è la EMA200 che funge da supporto.

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