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Nuova Zelanda, stretta di 5,5% ma è l’ultima. NZDUSD in netto calo

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Il costo del denaro rimarrà così fino al terzo trimestre del 2024, quando probabilmente cominceranno i tagli

Arriva il dodicesimo aumento consecutivo dei tassi di interesse da parte della Reserve Bank of New Zealand, ma sarà l’ultimo di questo ciclo di strette (dopo un totale di aumenti di 525 punti base dall’ottobre 2021).

La banca centrale neozelandese ha alzato il tasso ufficiale (OCR) di 25 punti base, portandolo al 5,5%, il massimo dal dicembre 2008.
Una mossa in linea con il consenso del mercato, tenuto conto che l’inflazione al consumo (6,7% nel primo trimestre) è ancora troppo alta e diversi indicatori di previsione evidenziano delle aspettative di inflazione ancora elevate.
Secondo i policy makers neozelandesi, il costo del denaro rimarrà così fino al terzo trimestre del 2024, quando probabilmente cominceranno i tagli.

Questo annuncio ha innescato un calo del dollaro neozelandese, con il cambio NZDUSD che è crollato al livello più basso di quasi un mese (0,616).
Sul rapporto tra le due valute incide soprattutto la spinta del biglietto verde americano, che sta guadagnando terreno sui timori relativi alla crisi del debito.

Per quanto riguarda l’economia neozelandese, la banca centrale vede una contrazione del PIL dello 0,6% nel quarto trimestre del 2022, mentre un una lieve recessione è prevista per il secondo e il terzo trimestre del 2023.
Nel frattempo le vendite al dettaglio in Nuova Zelanda sono diminuite dell’1,4% su base trimestrale nel primo trimestre del 2023, più ripida rispetto a un precedente 1% rivisto al ribasso e in calo per il secondo trimestre consecutivo.

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