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Cina, la PBoC lascia invariato il LPR. USDCNH stabile

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I driver di mercato sono l’imminente meeting della FED e le turbolenze bancarie

Per il settimo mese consecutivo la People’s Bank of China (PBoC) ha mantenuto il tasso di riferimento sui prestiti a un anno (LPR) al 3,6%. Il Loan Prime Rate è lo strumento di finanziamento a medio termine per i prestiti alle imprese e alle famiglie. Il tasso quinquennale, riferimento per i mutui, è stato invece mantenuto al 4,3%.
La mossa è arrivata dopo che la banca centrale la scorsa settimana ha mantenuto il suo tasso ufficiale a medio termine al 2,75%.

All’inizio di questo mese il governatore della PBoC Yi Gang ha affermato che l’attuale livello dei tassi di interesse è ‘appropriato, aggiungendo che sono necessari sforzi per liberare fondi a lungo termine per le banche.

Il 17 marzo la banca centrale ha tagliato di 25 punti base il coefficiente di riserva obbligatoria per le istituzioni finanziarie, segnando il primo taglio del coefficiente di riserva delle banche da dicembre.

La riunione della PBoC non ha inciso granché sull’andamento dello yuan cinese, perché il vero driver del mercato è ben altro. Al centro dell’attenzione degli investitori ci sono infatti i rischi per il sistema bancario e finanziario globale, anche dopo l’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS e dopo l’azione coordinata delle principali banche centrali per aumentare la liquidità del dollaro.
Il mercato infatti sta vivendo con apprensione questa situazione.


Il cambio USDNCH è sceso sotto 6,9, poiché la cautela è tornata e perché dal meeting di politica della Federal Reserve (mercoeldì) ci si aspetta una mossa più moderata, un aumento di 25 punti base anziché 50, alla luce dell’allentamento delle pressioni inflazionistiche e delle recenti turbolenze bancarie.

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