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Cina: obiettivi di crescita deludenti, l’USD-CNY risale

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Il premier Li Keqiang ha annunciato un obiettivo del PIL del 5% quest’anno, inferiore a quanto previsto dai mercati

La prospettiva di una crescita non così robusta come si sperava ha finito per penalizzare lo Yuan, che ha perso quota rispetto al dollaro. Il cambio sale infatti a 6,94.

Il premier Li Keqiang ha annunciato un obiettivo del PIL del 5% quest’anno, durante l’annuale Congresso nazionale del popolo. E’ un livello inferiore a quanto previsto dai mercati, ma anche minore rispetto all’obiettivo del 5,5% dello scorso anno.

L’economia cinese sta cominciando a riemergere, dopo tre anni caratterizzate da severe restrizioni dovute al COVID-19, che hanno finito per deprimere anche l’economia. Lo scorso anno è cresciuta del 3%, mancando significativamente l’obiettivo e segnando uno dei tassi di crescita più lenti in quasi mezzo secolo.
Inoltre è stato fissato un obiettivo di disavanzo di bilancio pubblico per il 2023 del 3,0% del PIL, ampliando l’obiettivo di disavanzo di circa il 2,8% dello scorso anno.
Per quanto riguarda l’inflazione, Pechino ha fissato come target circa il 3%, invariato rispetto al 2022. L’IPC è aumentato del 2,0% lo scorso anno.

I mercati si aspettavano dei programmi più ambiziosi, e la delusione ha finito per ripercuotersi sul cambio , che è salito a 6,94, cedendo parte dei guadagni che la valuta cinese aveva realizzato la scorsa settimana (circa un punto percentuale, grazie ai dati economici interni più forti del previsto).
Sul fronte della politica monetaria, la People’s Bank of China ha lasciato invariati i suoi tassi per il sesto mese consecutivo al fixing di febbraio, come ampiamente previsto.

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