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Giappone, la BoJ sorprende i mercati e spinge lo Yen. USDJPY sui minimi di 4 mesi

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La banca centrale ha modificato l’intervallo di controllo della curva dei rendimenti, che viene alzata da +/- 0,25 punti percentuali a +/- 0,5 punti percentuali

Dal meeting della Bank oj Japan arriva una piccola sorpresa. Non dal tasso di interesse principale, che viene confermato ancora una volta in territorio negativo a -0,1% (voto unanime), ne’ quello per i titoli decennali che sono attorno allo 0%, ma dall’intervallo di controllo della curva dei rendimenti, che viene alzata da +/- 0,25 punti percentuali a +/- 0,5 punti percentuali.

Il mercato non si aspettava che la banca guidata da Kuroda facesse qualcosa all’ultima riunione dell’anno.

La decisione ha rafforzato lo yen: il cambio è sceso di oltre tre punti percentuale, arrivando sotto quota 132, sui minimi di oltre 4 mesi.

Lo Yen per per gran parte di quest’anno si è deprezzato rispetto al dollaro, a causa della divergenza tra le politiche monetarie degli Stati Uniti. La Banca del Giappone rimane infatti l’unica grande banca centrale a non aver alzato i tassi di interesse per combattere l’inflazione (che in verità non è così alta come negli USA o in Europa).

Oltre a scuotere il cambio , l’aggiustamento a sorpresa del controllo della curva dei rendimenti ha spinto martedì il rendimento del JGB a 10 anni di riferimento fino allo 0,47%, il più alto dal 2015.


Nel frattempo, la BoJ ritiene probabile una ripresa dell’economia con l’attenuarsi dell’impatto del COVID e dei problemi dal lato dell’offerta.
Riguardo alla inflazione, è probabile che il tasso su base annua aumenti verso la fine del 2022, a causa dell’aumento dei costi di cibo, energia e beni durevoli, prima di allentarsi a metà dell’anno fiscale 2023.


Il consiglio ha ribadito che adotterà ulteriori misure di allentamento se necessario , e si aspettano che i tassi a breve e a lungo termine rimangano ai livelli attuali o inferiori.
La banca centrale ha svelato un piano per il primo trimestre del 2023 che aumenterà gli acquisti mensili di titoli di stato giapponesi a 9 trilioni di yen (70 miliardi di dollari), rispetto ai 7,3 trilioni di yen precedenti. La mossa fornisce alla banca centrale fondi aggiuntivi per limitare i rendimenti obbligazionari se le pressioni del mercato li spingono verso l’alto.

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