Arriva il settimo aumento consecutivo dei tassi di interesse da parte della RBA. La Reserve Bank of Australia ha infatti alzato il costo del denaro di 25 punti base, portandolo al 2,85% durante la riunione di novembre, in linea con le previsioni di mercato.
La mossa porta gli oneri finanziari a un livello che non si vedeva da aprile 2013, con il consiglio che ha menzionato che saranno necessari ulteriori aumenti dei tassi poiché l’inflazione in Australia è troppo alta.
La banca centrale ha anche rivisto al rialzo le sue previsioni di inflazione per il quarto trimestre, prevedendo che ora raggiunga l’8% rispetto alle precedenti previsioni del 7,75%. L’inflazione è prevista intorno al 4,75% nel 2023 e leggermente superiore al 3% nel 2024.
Il consiglio ha ribadito di essere rimasto risoluto nel suo impegno a portare l’inflazione ai livelli target, ma l’entità e la tempistica delle prossime mosse di politica monetaria saranno determinati dai dati in entrata. La RBA finora ha già alzato il tasso di interesse per un totale di 275 punti base dallo scorso maggio.
La RBA sta inoltre monitorando l’economia globale, la spesa delle famiglie, i salari e il comportamento nella fissazione dei prezzi.
La decisione della RBA non ha provocato grandi effetti sul dollaro australiano. L’Aussie dapprima è salito a 0,645 rispetto alla valuta americana () ma poi ha perso buona fetta dei guadagni, perché gli investitori infatti restano prudenti in vista del meeting della FED.
La valuta australiana ha toccato il minimo di oltre due anni tre settimane fa, a quota 0,62.
