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USA: dati sul lavoro (NFP) più positivi del previsto. Il Dollaro si tiene a galla

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I nuovi occupati non agricoli statunitensi (Non Farm Payrolls) sono aumentati di 128.000 unità lo scorso mese

Novembre comincia con una sorpresa positiva per l’economia USA. La crescita dell’occupazione infatti ha rallentato meno del previsto a ottobre, dando un po’ di sollievo dopo gli ultimi dati macro poco brillanti. Ne ha beneficiato – seppure moderatamente – il dollaro USD.

Non Farm Payrolls positivi

Il rapporto mensile del Dipartimento del lavoro sull’occupazione ha evidenziato che i nuovi occupati non agricoli statunitensi (Non Farm Payrolls) sono aumentati di 128.000 unità lo scorso mese (nonostante l’impatto negativo del lungo sciopero che ha interessato il colosso dell’auto General Motors), rispetto alla crescita stimata di 89mila posti.
Il dato conferma il rallentamento della crescita occupazionale, visto che l’ultimo report aveva evidenziato 180mila assunzioni. Inoltre quest’anno la media è di 167.000 nuovi occupati al mese, rispetto ai 223.000 nel 2018.

Il Dollaro si riaccende

La lettura migliore del consensus ha tenuto a galla il dollaro, che subito dopo questi dai ha toccato i massimi di due giorni contro l’euro a 1,113 (EURUSD), prima di rimbalzare nuovamente verso 1,117.

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Come possiamo vedere sulla piattaforma , sul grafico H4 si sta formando un interessante triangolo ascendente, da tenere d’occhio settimana prossima.

Il dollaro ha recuperato terreno contro lo Yen a 108.28 (USDJPY), ma è rimasto sostanzialmente stabile contro il franco svizzero (USDCHF a 0,9858).

Lavoro, economia e FED

I dati sul lavoro sono giunti dopo alcuni – rilasciati in settimana – che hanno mostrato un ulteriore rallentamento della crescita dell’economia nel terzo trimestre, con una flessione degli investimenti delle imprese dovuto alle tensioni commerciali. La guerra dei dazi, che dura ormai da 16 mesi, ha minato il sentiment delle imprese ed è il primo motivo del lento aumento dei posti di lavoro.

Ricordiamo che la FED ha appena tagliato i tassi per la terza volta quest’anno, e tutto sommato questi dati sul mercato del lavoro danno credito alla scelta della Federal Reserve. L’istituto centrale tuttavia ha segnalato l’intenzione di interrompere il ciclo di misure espansive cominciato a luglio, quando ha tagliato i tassi per la prima volta dal 2008.

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