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Cina, la PBoC smette di allentare la politica monetaria. Lo Yuan resta debole

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La politica monetaria della People’s Bank of China rimane molto divergente rispetto alla Federal Reserve statunitense

Lo yuan si indebolisce ulteriormente sul mercato valutario, mentre la banca centrale cinese ha sospeso gli sforzi di allentamento monetario.
La banca centrale cinese (PBoC) ha infatti lasciato invariato il tasso a un anno (MLF) al 2,75%, fornendo allo stesso tempo 400 miliardi di yuan ($ 57,45 miliardi) di liquidità. La PBOC ha anche continuato a fissare il tasso medio al di sopra delle aspettative del mercato, a 6,9101 per dollaro.

Ad agosto la People’s Bank of China ha ridotto i tassi di MLF e pronti contro termine, con conseguente riduzione dei tassi di prestito di riferimento e riduzione dei costi di finanziamento per aziende e privati.
L’assenza di un adeguamento del tasso MLF questo giovedì potrebbe significare che anche il tasso LPR rimarrà invariato nel mese in corso. La PBOC annuncerà la sua decisione martedì prossimo.

La mossa della banca centrale non ha impedito allo yuan di scivolare ancora verso quota 6,98 per dollaro (), avvicinandolo ai livelli più bassi degli ultimi due anni.

La politica monetaria della People’s Bank of China rimane molto divergente rispetto alla Federal Reserve statunitense, che si avvia alla terza stretta consecutiva da 75 pb.
Gli investitori sono rimasti anche preoccupati per la traiettoria economica della Cina, in gran parte a causa della politica zero-Covid.

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