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Yen giapponese JPY

Bank of Japan, niente sorprese. Tassi fermi (-0,1%) e Yen ancora fiacco

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Con un voto di 8-1, la BOJ ha mantenuto il costo del denaro ancora invariato

Neanche stavolta la Bank of Japan riserva sorprese. L’istituto centrale nipponico continua a viaggiare nella direzione opposta rispetto alle altre banche centrali, e conferma la sua politica monetaria ultra-espansiva.
Con un voto di 8-1, la BOJ ha mantenuto il costo del denaro a -0,1%, e lasciato il tasso per il rendimento delle obbligazioni a 10 anni intorno allo 0%.
La banca centrale ha anche affermato che continuerà ad acquistare quantità illimitate di obbligazioni per difendere un limite implicito dello 0,25% ogni giorno di mercato, come sta facendo da aprile.

I policy makers giapponesi confermano che non esiteranno ad adottare ulteriori misure di allentamento, se sarà necessario. L’istituzione guidata da Haruhiko Kuroda prevede inoltre che i tassi di interesse ufficiali a breve e a lungo termine rimarranno al livello attuale o inferiore.

Nell’outlook su crescita e inflazione, la Bank of Japan ha tagliato la previsione di crescita del PIL per il 2022 al 2,4% dal 2,9% di aprile, citando un rallentamento nelle economie d’oltremare e persistenti problemi della catena di approvvigionamento a causa della guerra prolungata in Ucraina. Per l’esercizio 2023 e 2024, tuttavia, il comitato ha rivisto leggermente al rialzo le prospettive del PIL al 2,0% da una precedente proiezione dell’1,9%; e all’1,3% dall’1,1%.


Riguardo alla inflazione, per il 2022 è stata rivista al 2,3% dall’1,9%, a causa dell’aumento dei prezzi di energia, cibo e beni durevoli. Successivamente, il tasso di aumento dovrebbe decelerare perché il contributo positivo dell’aumento dei prezzi dell’energia all’inflazione è destinato a diminuire.

Sul mercato valutario, lo yen giapponese ha scambiato circa 138,4 per dollaro (), in bilico vicino ai livelli più bassi degli ultimi 24 anni.
Sulla valuta nipponica pesa la forte divergenza rispetto alla politica monetaria condotta dalla FED e dalle altre banche centrali, che stanno alzando i tassi per contrastare il rally dell’inflazione.

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