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Cina, la crescita debole penalizza lo yuan. USD-CNH vicino ai massimi di 2 mesi

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L’economia è cresciuta dello 0,4% annuo nel secondo trimestre. E’ il dato generale peggiore dal -6,8% che venne registrato a inizio pandemia

L’umore prima del weekend viene incupito dai dati giunti dalla Cina, che sono stati più deboli del previsto.
L’economia del Dragone è cresciuta dello 0,4% anno su anno nel secondo trimestre del 2022, mancando le previsioni di un’espansione dell’1% e rallentando bruscamente da una crescita del 4,8% nel trimestre precedente.

Si tratta del dato generale peggiore dal -6,8% che venne registrato a inizio 2020, nel pieno del boom della pandemia.
Su base congiunturale (ossia rispetto al primo trimestre 2022), invece, si registra un arretramento del 2,6% contro il -1,5% atteso.
Secondo gli economisti è in dubbio la possibilità che la Cina possa raggiungere il suo obiettivo ufficiale di crescita per il 2022 intorno al 5,5%.


La Cina paga le conseguenze della politica di tolleranza zero sul Covid, che ha portato a prolungate chiusure di intere aree urbane. Lo testimonia il crollo dell’economia nella zona di Shanghai, -13,7%.

I dati macro hanno appesantito lo Yuan. Il cambio USDCNH si è indebolito a circa 6,78 per dollaro, avvicinandosi ai livelli più bassi in quasi due mesi.

La Bank of China è sotto pressione affinché adotti maggiori stimoli economici, e intanto ha mantenuto un tasso di riferimento chiave per il sesto mese consecutivo a luglio.
Lo yuan ha anche dovuto affrontare la pressione dei focolai di Covid-19 in ripresa, che alimentano i timori di blocchi più severi e una più ampia interruzione economica.

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