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Cina, inflazione in aumento. Lo Yuan continua a soffrire contro Eur e Usd

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Nel frattempo però l'agenzia di rating S&P global ha lanciato un monito circa il crescente debito del paese asiatico

Per il quarto mese consecutivo l’inflazione in Cina è andata in aumento. L’ufficio nazionale di statistica di Pechino ha comunicato che l’inflazione è salita al 2,5% su base annua, sostenuta dall’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e dell’energia.
Il valore attuale è il massimo da 7 mesi a questa parte, perché bisogna risalire a marzo scorso per trovare una dinamica dei prezzi più sostenuta (2,9%).
Diffuso anche l’indice dei prezzi alla produzione, balzato del 3,6% su base annua, come da attese, in rallentamento rispetto al 4,1% precedente. Su base mensile il trend è stato di un aumento dello 0,6%.

Poiché l’economia nazionale si è un po’ spenta, la Banca popolare cinese (PBOC) ha annunciato di aver ridotto il coefficiente di riserva obbligatoria (RRR) delle istituzioni finanziarie all’inizio di ottobre. Questo è stato il quarto taglio nel 2018.

Nel frattempo, c’è una sorta di calma apparente riguardo al fronte della guerra commerciale con gli Usa. I colloqui convocati tra le parti per tentare di giungere ad una soluzione si sono rivelati inutili. Difficilmente potrà accadere qualcosa in prossimità delle elezioni di medio termine americane previste per novembre.
La causa “cinese” infatti, è un punto che potrebbe portare vantaggi a Trump. Nel frattempo a dispetto dei dazi, il surplus commerciale della Cina verso gli Stati Uniti è salito a 34,13 miliardi di dollari, nuovo massimo storico.

Sotto il profilo valutario, lo yuan cinese sta faticando ed è bloccato in prossimità dei minimi di due mesi contro il dollaro. La coppia è oltre quota 6.91 (nell’ultimo semestre ha guadagnato il 10%), come possiamo vedere sulla piattaforma .

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La coppia EurCny perde lievemente quota ma rimane comunque oltre quota 8.00, dopo un bel rally cominciato dopo i primi giorni del mese di ottobre.

Riguardo alla Cina, va sottolineato anche che l’agenzia di rating S&P global ha lanciato un monito circa il crescente debito del paese asiatico, causato dall’esplosione dei progetti infrastrutturali avviati dai governi locali in tutto il Paese (fino a un massimo di 4.500-6.000 miliardi di dollari).
Notizia che ha chiaramente messo sull’allerta gli investitori.

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