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Cina, inflazione ai massimi di 6 mesi. Lo Yuan regge, ma resta il macigno della guerra commerciale

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Lo Yuan continua ad essere stabile da alcune settimane contro il dollaro (UsdCny) verso quota 6.84 dopo un bimestre terribile

La guerra commerciale con gli USA continua ad essere il tema dominante riguardo alla Cina. Il ministero degli esteri di Pechino ha avvertito che la Cina risponderà se gli Stati Uniti continueranno a varare nuovi dazi sul commercio, rispondendo a Donald Trump che si era detto pronto a rincarare la dose di tariffe su praticamente tutte le importazioni cinesi negli Stati Uniti (minacciando dazi su $ 267 miliardi di beni oltre alle tariffe pianificate per $ 200 miliardi).

Peraltro adesso c’è il timore ulteriore di un allargamento della guerra commerciale anche al Giappone, aggiunto da Trump alla lista dei paesi con i quali l’amministrazione americana ha deciso di aprire un contenzioso commerciale.

In questo quadro, sono stati resi noti i dati ufficiali sulle esportazioni cinesi, che sono stati sorprendentemente resistenti. La crescita ha superato le aspettative degli analisti. In agosto infatti c’è stato un surplus di 27,91 miliardi di dollari, ed anche se esso è calato di poco rispetto ai 28,05 miliardi di luglio, per il quinto mese di fila c’è un surplus (dopo il deficit di 4,98 miliardi registrato a sorpresa in marzo). Lo scorso mese le esportazioni sono cresciute del 9,8% annuo contro l’incremento del 20,0% dell’import.

L’avanzo commerciale della Cina con gli Stati Uniti ha raggiunto il record di 31,1 miliardi di dollari ad agosto, nonostante le dispute commerciali. Dati che non faranno certo piacere all’amministrazione americana.

Oggi è stato il turno dei dati sull’inflazione, che ha accelerato oltre le aspettative fino al 2,3% (ai massimi da febbraio), mentre l’inflazione dei prezzi alla produzione si è attenuata (4,1%) riflettendo la debole domanda interna.
Anche se è improbabile che i dati interrompano l’ulteriore easing mirato, fornisce ulteriori motivi per la PBoC di evitare un ampio allentamento della politica.

Sul fronte valutario, lo Yuan continua ad essere stabile da alcune settimane contro il dollaro (UsdCny) verso quota 6.84, cosa non da poco visto che nel precedente bimestre aveva perso quasi il 7%, sui timori di una possibile fuga di capitali che avrebbe messo a dura prova l’economia cinese. Stesso discorso per lo Yuan offshore (UsdCnh)

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