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Dollaro ancora tonico sulla scia dei dati NFP di venerdì scorso

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Gli investitori aspetteranno ora il rapporto sui prezzi al consumo negli Stati Uniti, in uscita mercoledì

I recenti dati sul mercato del lavoro hanno dato una spinta al dollaro, che si avvicina ai massimi di quasi 5 mesi.
L’indice del dollaro USA infatti resta vicino alla soglia dei 93 (misura l’andamento del biglietto verde contro un paniere di valute principali), poiché gli investitori vedono sempre più concretamente la possibilità che la FED dia inizio al tapering (la riduzione degli acquisti di attività), e possa anticipare anche al 2022 il rialzo dei tassi di interesse.

Venerdì scorso le buste paga non agricole sono aumentate di 943.000 a luglio, superando le aspettative del mercato.
Invece il tasso di disoccupazione è sceso più del previsto al 5,4%.
Gli investitori aspetteranno ora il rapporto sui prezzi al consumo negli Stati Uniti, in uscita mercoledì.

Se il dollaro si rafforza, soffre invece l’euro, che è stato scambiato al di sotto di 1,175 (EURUSD), oscillando intorno al suo livello più debole dalla fine di marzo.

La Banca centrale europea ha preannunciato che rimarrà accomodante per qualche tempo, dopo che i responsabili delle politiche si sono impegnati il ​​mese scorso a mantenere i tassi di interesse a livelli record ancora a lungo, nel tentativo di riportare l’inflazione al suo obiettivo del 2%.
Anche la presidente della Bce Christine Lagarde ha messo in guardia su una nuova ondata di pandemia di coronavirus e sul suo impatto sulla ripresa economica.

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