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FED verso il rialzo dei tassi, ma resta il dilemma inflazione

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Resi noti i verbali del meeting Fomc di tre settimane fa. Si va verso un rialzo del costo del denaro a dicembre

Il rialzo dei tassi negli States a dicembre continua ad essere una possibilità molto concreta. Dai verbali del Fomc – l’organo di politica monetaria della FED – relativi alla riunione di alcune settimane fa emerge infatti che c’è fiducia nella crescita economia USA, malgrado sullo sfondo restino i problemi legati alla bassa inflazione e alla crescita stagnante dei salari.

Tuttavia ci sono da mettere in conto i dati macro molto positivi. Il Pil ha raggiunto infatti il 3,1% su base annua, la disoccupazione è al 4,2% mentre anche la spesa per i consumi e la produzione denotano una certa crescita. Va anche sottolineato che i membri del FOMC ritengono che la riforma fiscale in discussione al Senato possa portare benefici all’economia americana (visto il sostanzioso taglio).

C’è però il dato sull’inflazione che continua a tenere in bilico le decisioni future. Non è mancato chi ha chiesto un rinvio del rialzo dei tassi fino a quando l’inflazione non arriverà sulla strada del 2%. Alcuni membri del FOMC temono che mosse troppo azzardate possano generare degli squilibri e generare effetti negativi sull’economia. Malgrado questo, l’opinione diffusa è che ci siano le condizioni per un aumento graduale del costo del denaro. La Fed ha già alzato i tassi due volte nel 2017.


Janet Yellen, presidente uscente della Fed, ha riconosciuto che il board non è in grado di dare risposte esaurienti riguardo alla debolezza dell’inflazione, ma che la maggior parte si aspetta che la dinamica dei prezzi comincia a salire nel medio termine. Per questo la presidente ha sottolineato che attendere troppo a lungo prima di agire potrebbe costringere la FED – di fronte a un improvviso decollo dell’inflazione – ad alzare improvvisamente i tassi danneggiando la più grande economia del mondo.

Sul mercato valutario intanto, la vigilia del Thanksgiving segna un calo deciso del dollaro contro l’euro, con la coppia EurUsd che in serata supera di nuovo quota 1,18 (fonte grafica broker ).

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Crescono gli indizi che fanno ritenere possibile un nuovo impulso rialzista della coppia, e che la correzione cominciata ad agosto sia conclusa.

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