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Messico, inflazione in aumento. La Banxico non tocca i tassi

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I prezzi al consumo risalgono dpo la discesa del mese scorso. La Banca Centrale lascia i tassi al 7%

Non cambia sostanzialmente nulla in Messico, dove l’inflazione torna a salire lievemente – anche se le previsioni erano per un calo – e la Banca Centrale decide di lasciare i tassi al 7% come previsto dagli analisti, in quella che è stata l’ultima riunione presieduta dal governatore Agustin Carstens.

Partiamo dal dato sui prezzi al consumo. Ci si aspettava un ulteriore calo dopo quello del mese scorso (6,35%) che era stato il primo dopo oltre un anno, e invece c’è stato un aumento sia pure lieve dell’inflazione (6,37%). Il target del 3% quindi si allontana nuovamente e resta lontanissimo.
La Banxico ha deciso così di confermare ancora i tassi. Ricordiamo che già da tempo il board dell’istituto centrale aveva assunto un atteggiamento cauto riguardo al costo del denaro, nel timore che la pressione inflazionistica potesse crescere ancora. Come effettivamente è accaduto.

Sul futuro della politica monetaria messicana gli analisti sono divisi, anche perché bisogna vedere come si svilupperò il rapporto con gli USA e come verrà rinegoziato il NAFTA. C’è chi ritiene che il Messico potrebbe iniziare a ridurre i tassi all’inizio o a metà del prossimo anno, mentre altri sostengono che potrebbe esserci un ritocco già nella riunione di dicembre.
Sul mercato valutario non c’è stato alcuno scossone dopo il meeting della Banxico. La coppia viaggia su quota 19,0524 dopo aver toccato i massimi dallo scorso maggio.
Ricordiamo che da settembre in poi è cominciato un processo di deprezzamento del peso, che all’epoca quotava 17,639 sul biglietto verde.

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