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NFP non farm payrolls

NFP più alti delle attese, ma i salari tolgono pressione alla FED e slancio al dollaro

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Dopo il dato sul lavoro il Dollar Index è passato da 92,6 venerdì (vicino ai massimi di 3 mesi) a 92,4

Gli attesi dati sul lavoro negli Usa (Non Farm Payrolls), evidenziano una crescita che supera le aspettative. La più grande economia mondiale ha creato a giugno 850mila nuovi posti di lavoro, mentre i mercati se ne aspettavano 750mila. Si tratta della crescita più forte in 10 mesi.
Se si guarda alle buste paga aperte, rispetto al gennaio 2020 siamo ancora oltre 7 milioni sotto.
Notevoli guadagni di posti di lavoro a giugno si sono verificati nel tempo libero e nell’ospitalità (343K) poiché le restrizioni legate alla pandemia hanno continuato ad allentarsi in alcune parti del paese.

Rimane fermo il tasso di disoccupazione al 5,9% (poco cambiato rispetto al minimo di 14 mesi di maggio), mentre i disoccupati sono 9,5 milioni.
Anche se si tratta di numeri migliori rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, siamo ancora distanti da quelli pre-pandemia.

Sebbene alcuni di questi dati solidi rinnovano le pressioni sulla Federal Reserve, a togliere pressione c’è il dato sulla retribuzione oraria media, che è aumentata dello 0,3% al di sotto delle previsioni dello 0,4%. Questo dato è considerato un attendibile anticipatore delle future dinamiche di inflazione (dalla quale la FED ha sempre detto di aspettarsi solo fiammate temporanee).

Questo spiega perché dopo i Non Farm Payrolls, il è passato da 92,6 venerdì (vicino ai massimi di 3 mesi) a 92,4.
Il trend rialzista di DXY ha accelerato da quando i funzionari della Federal Reserve hanno segnalato di aspettarsi due aumenti dei tassi entro la fine del 2023 durante l’ultima riunione politica del 16 giugno.
Sostanzialmente stabile il cambio , che si muove attorno a 1,183-1,185.
Invece il rendimento dei Treasuries a 10 anni è sceso all’1,43%, dopo i dati sul lavoro.

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