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OPEC+, accordo soft sull’incremento produttivo. E il PETROLIO corre

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Accordo preliminare per l’aumento dell’offerta mensile inferiore a 0,5 milioni di barili al giorno, meno di quanto si aspettavano in mercati (5,5)

Continua la corsa dei prezzi del petrolio, sulla prospettiva che l’OPEC+ raggiunga l’accordo per ridurre in modo più soft del previsto i tagli alla produzione, che vennero varati per contrastare gli effetti devastanti della pandemia.
Arabia Saudita e Russia hanno raggiunto un accordo preliminare per l’aumento dell’offerta mensile inferiore a 0,5 milioni di barili al giorno, meno di quanto si aspettavano in mercati (5,5).

Nel frattempo, sia i dati EIA che quelli API hanno mostrato che le scorte di greggio statunitensi sono diminuite molto più del previsto la scorsa settimana, a causa dell’aumento della domanda estiva.
Proprio la prospettiva di una robusta ripresa economica sta mettendo le ali a Brent e WTI.
Il primo vola vicino ai 76 dollari al barile; mentre il greggio texano si porta oltre quota 75 dollari al barile come non succedeva da tre anni. Durante la sessione, entrambi i benchmark hanno raggiunto i massimi da ottobre 2018.

Sul mercato però incombe sempre un fattore di rischio, ossia che gli Stati Uniti raggiungono un accordo nucleare con l’Iran. Ciò comporterebbe un nuovo afflusso di petrolio sul mercato (anche se ci vorrebbe del tempo prima che si concretizzi).
Inoltre la variante Delta del Covid-19 sta già riportando alcuni Paesi in parziale blocco, e questo è dannoso per la la ripresa della domanda di oro nero.

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