Rimane assolutamente dovish, la Banca d’Inghilterra. Nel meeting di giugno i membri del board hanno votato all’unanimità per mantenere il tasso di interesse al minimo storico dello 0,1%, mentre la maggioranza di 8-1 ha deciso di lasciare invariato il programma di acquisto di obbligazioni.
Nulla che non fosse previsto dal mercato.
La Bank of England ha ribadito che non intende inasprire la politica monetaria almeno fino a quando non ci saranno prove evidenti che si stanno compiendo progressi significativi nell’eliminazione della capacità inutilizzata e nel raggiungimento dell’obiettivo di inflazione del 2%, in modo sostenibile.
Secondo i policy makers britannici, l’economia potrebbe temporaneamente viaggiare con un PIL in forte crescita, e anche l’inflazione dovrebbe aumentare ulteriormente a causa dell’andamento dei prezzi dell’energia e di altre materie prime, tanto da superare il 3% per un periodo temporaneo, prima di tornare a circa il 2% nel medio termine.
Dopo la posizione accomodante confermata dalla BoE, la sterlina britannica si è indebolita verso 1,39 dollari ().
Nei giorni scorsi la valuta britannica era scesa al minimo di due mesi di $ 1,379, prima che l’approccio molto hawkish della FED fosse un po’ stemperato dalle dichiarazioni di Jerome Powell.
