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Brasile, inflazione ai minimi dal 2007. Si avvicina un’altra stretta monetaria della BCB

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Il rapido declino dell'inflazione ha consentito alla BCB di praticare una politica di aggressivo taglio del tasso Selic

Continua la marcia indietro dell’inflazione brasiliana, il che spiana la strada ad un altro probabile rialzo dei tassi da parte dell’istituto centrale brasiliano. Oggi l’IBGE ha reso noto che anche ad aprile c’è stato un calo dei prezzi al consumo (il nono consecutivo): l’inflazione è scesa infatti al 4,08%, leggermente di più di quanto si aspettavano gli analisti (4,10%).
Si tratta di un livello di dinamica dei prezzi che non si vedeva addirittura da un decennio. Vale la pena ricordare che appena a settembre scorso era a quota 8,97% (target BCB 2,5% – 6,5%).

Proprio il declino rapido dell’inflazione ha consentito alla BCB di praticare una politica di aggressivo taglio del tasso Selic, che anche ad aprile ha subito una sforbiciata che l’ha portato a quota 11,25%. Visti i dati, è altamente probabile che una decisione del genere venga replicata nella prossima riunione in programma il 31 maggio, e molti pensano che si possa scendere fino a 9,50% già quest’anno.

Va detto che comunque il quadro economico complessivo non è entusiasmante, visto che la crescita economica del Brasile dovrebbe essere ancora blanda. Tuttavia, se le riforme delle quali si discute dovessero essere varate, allora potrebbe esserci un nuovo slancio.

Sul valutario, il cross UsdBrl oggi ha subito un forte deprezzamento, scendendo a 3,1534 (-1,07%). La coppia rimane comunque dentro un canale di trend rialzista e potrebbe presto ritestare la media mobile a 200 giorni, posta intorno a 3,2147.
Va anche detto che nel corso del 2017 il bilancio continua a pendere a favore della valuta brasiliana (circa 2%), che però da marzo ha cominciato a stornare i guadagni.

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