La sterlina vola nei mercati valutari, proprio alla vigilia dell’appuntamento con la Bank of England che discuterà dei tassi (che però non dovrebbero essere toccati) e della situazione riguardante l’inflazione nel Regno Unito, che sarà oggetto di un rapporto trimestrale.
Quest’oggi sono stati resi noti i dati riguardanti il PMI (Indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero) che è sceso da 56.1 a 55.9 nel mese di gennaio, rispecchiando le attese degli analisti e rimanendo vicino ai massimi di 30 mesi.
I prezzi dei fattori di produzione sono aumentati al ritmo più veloce visto negli ultimi 25 anni. Il costo delle materie prime è stato alimentato soprattutto dal forte calo del valore della sterlina sia contro il dollaro USA che contro l’Euro, così come dall’aumento dei prezzi del petrolio.
I mercati valutari intanto premiano la sterlina. Il cross EurGbp oggi viaggia a quota 0,8505, ovvero -0,89%. Sterlina in aumento anche sul dollaro e vicina ai massimi di ottobre (cross GbpUsd a 1,2639, ovvero +0,46%) e sullo Yen (GbpJpy +1,09% a 143,41).
Domani intanto c’è l’appuntamento tanto atteso con la Bank of England, che però dovrebbe lasciare i tassi allo 0,25%. Al momento non ci sono grosse preoccupazioni riguardo lo stato di salute dell’economia oltreManica, visto che la sua crescita resta la migliore tra i paesi del G7. Finora quindi le cifre sembrano sfidare i timori di un rallentamento da Brexit. Che però c’è e continua ad aleggiare sui mercati.
Stasera a Londra ci sarà il voto storico del Parlamento sulla strategia di uscita dal blocco del governo. Il governo punta a ottenere l’approvazione dell’aula entro i primi di marzo, in modo da essere pronti per lo showdown con le autorità di Bruxelles nel consiglio europeo dell’8-10 marzo. Ma è una partita durissima da giocare, e i mercati valutari lo sanno.