Questo inizio di 2017 potrebbe essere il momento giusto per rivedere la parità tra dollaro ed euro, cosa alla quale non si assiste dal 2002. Le due principali monete di riserva a livello mondiale sono ormai vicinissime, dopo la grande semina fatta dal biglietto verde soprattutto nell’ultima parte del 2016, dopo l’elezione di Trump.
Se il primo fixing del nuovo anno a 1,0465 dollari sembrava aver allontanato quell’appuntamento, oggi invece i movimenti sul mercato valutario stanno nuovamente riavvicinando le due valute. Poco dopo ora di pranzo il cross EURUSD quota 1,0392, ovvero -0,60% rispetto a ieri, e la marcia continua ad essere spedita.
Ci sono una serie di eventi che nei prossimi giorni potrebbero incidere in misura forte su questo trend ribassista che dura da tempo.
La BCE renderà note le minute del meeting inerente le decisioni di politica monetaria. Sappiamo che proprio la divaricazione tra la politica americana e quella europea ha segnato il destino del cross. La Bce ha confermato il piano di acquisto titoli (quantitative easing) per perseguire l’obiettivo inflazionistico al 2%.
La FED invece s’è fatta forte di un’economia che va al galoppo per procedere all’aumento del costo del denaro. E ne ha preannunciati altri 3 per il 2017. Domani inoltre renderà note le minute dell’ultimo vertice, da cui potrebbero apparire con più chiarezza le prossime mosse.
Tra un paio di settimane, inoltre, ci sarà l’insediamento ufficiale di Donald Trump alla Casa Bianca. Dal 20 gennaio quindi vivremo il cosiddetto “Inauguration day”, ovvero i giorni del definitivo distacco dalla politica di Obama. Proprio le prime scelte di Trump saranno cruciali per determinare gli scenari valutari del nuovo anno.