Si è chiusa con un pareggio contro il dollaro la settimana sui mercati valutari per l’euro. La valuta unica è riuscita a frenare il declino degli ultimi periodi, che l’hanno portata a perdere circa 2,79% nell’ultimo mese, il 5,37% nell’ultimo trimestre e scendere ai livelli di dicembre 2015.
Il valore del chiude la settimana a quota 1,059, ovvero in linea col prezzo di apertura di lunedì scorso, e si prepara a vivere un’altra settimana intensa.
Domani sarà la volta di Mario Draghi, che alla sala Paul-Henri Spaak di Bruxelles parlerà nel primo pomeriggio alla Commissione per i problemi economici e monetari. Non ci si attendono grosse novità o spunti da questo discorso, anche perché Draghi ha già avuto più volte il modo di chiarire la posizione della BCE nelle ultime settimane, peraltro senza mai cambiare di una virgola le proprie idee.
Sono invece previsti due appuntamenti molto importanti verso il prossimo week-end. Anzitutto i dati sull’occupazione (“Non Farm Payrolls”) americana, che fanno da preambolo alla prima della riunione Fed, che il 14 dicembre dovrebbe decidere per l’aumento del costo del denaro.
Domenica 4 dicembre ci sarà l’atteso referendum costituzionale italiano, che secondo molti ha il potenziale di influire sul valore della moneta unica, soprattutto se dovesse prevalere il fronte del NO. Se accadesse una cosa simile, secondo gli analisti l’ potrebbe scivolare ulteriormente verso il basso perché getterebbe grosse ombre sul futuro dell’eurozona.
