Il ribaltone Trump alle elezioni presidenziali americane sta facendo sentire i suoi effetti sui mercati valutari. Il dollaro sta scivolando nel Forex nei confronti di tutte le major, e l’unico rafforzamento è contro il dollaro australiano (che però ieri era arrivato a guadagnare fino all’1%).
Il mercato si sa che non vede di buon occhio l’elezione del magnate Trump, e siccome fino a una settimana fa nessuno era convinto che potesse succedere, è chiaro che le voci che giungono dagli USA stiamo scombussolando i mercati.
Intanto, oggi c’è un appuntamento importante per la FED. L’istituto centrale guidato da Janet Yellen dovrebbe lasciare i tassi invariati, limitandosi però a segnalare un loro rialzo a dicembre. La totalità degli analisti sentiti da Bloomberg è concorde nel dire che non ci saranno interventi a sorpresa già oggi, a maggior ragione visto il clima che c’è in questo momento a pochi giorni dalle elezioni.
Sempre dagli USA sono attesi due dati macro importanti. Il report sui nuovi occupati (stima ADP) a ottobre, che secondo il consensus ammontano a 163mila; le scorte settimanali di petrolio.
A inizio mattinata il cross Eur-Usd è a quota 1,1092, in positivo di 0,33%. Più marcato il cambiamento della coppia Usd-Jpy, che viaggia a 103,56 (-0,55%). Il dollaro perde terreno anche nei confronti di sterlina (Gbp, 0,26%) e Franco svizzero (0,58%).