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PETROLIO, crollo pesante (-6%) tra lockdown, tensioni con la Cina e dati scorte

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Aumento a sorpresa degli stock di oro nero per 2,9 milioni di barili nella settimana fino al 19 marzo

Altra brutta giornata per i prezzi del petrolio, che sono crollati di oltre il 6%. Il è sceso al di sotto del livello di $ 58 al barile per la prima volta in oltre un mese, mentre il si aggira attorno alla soglia dei 60,80.

Il clima attorno all’oro nero si è appesantito perché una nuova ondata di infezioni da Covid in tutta Europa ha smorzato le aspettative di una rapida ripresa dell’economia, e quindi della domanda di greggio.
Gli investitori sono preoccupati per via della campagna di vaccinazione lenta in Europa, e per l’estensione o il rinnovo di misure di lockdown. La Germania ha esteso il blocco fino al 18 aprile, mentre Francia e Polonia hanno annunciato nuove misure di restrizione.


Al tono ribassista si sono aggiunti un dollaro più forte e le sanzioni occidentali contro la Cina, il più grande importatore di petrolio al mondo, per le violazioni dei diritti umani nello Xinjiang. Pechino ha peraltro immediatamente lanciato rappresaglie contro l’Europa.
Infine, i dati sulle scorte dell’American Petroleum Institute hanno appesantito ulteriormente il quadro. Secondo l’ultima rilevazione, c’è stato un aumento a sorpresa degli stock di oro nero per 2,9 milioni di barili nella settimana fino al 19 marzo, rispetto alle aspettative degli analisti di un calo di circa 300.000 barili.

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