Come si aspettavano gli economisti, la Banxico interviene sul costo del denaro. La banca centrale messicana ha infatti tagliato il tasso di interesse di riferimento di 25 punti base, portandolo al 4,00%. La decisione è stata unanime.
La mossa dell’istituto arriva dopo sedute consecutive di pausa dal ciclo di allentamento che dura da quasi un anno e mezzo. Il motivo è che i dati sull’inflazione hanno confermato che la traiettoria converge all’obiettivo. Dalla riunione di ottobre, l’inflazione è scesa dal 4,09% al 3,54% (dal minimo di sette mesi di dicembre e al di sopra delle aspettative di mercato del 3,46%), con l’inflazione core anch’essa in calo.
I policy makers hanno ribadito che intraprenderanno le azioni necessarie affinché il tasso di riferimento sia coerente con la convergenza ordinata e sostenuta dell’inflazione complessiva all’obiettivo.
I responsabili delle politiche hanno sottolineato la stabilità del tasso di cambio e l’attività interna leggermente migliore del previsto.
Sul fronte valutario il peso messicano si è rafforzato a 19,9 contro il dollaro (), toccando il livello migliore dal 25 gennaio.
Sul fronte globale, le prospettive economiche accomodanti della Federal Reserve statunitense hanno sostenuto la domanda di valute più rischiose.
