Il dollaro continua a prendere terreno, ed estende i recenti rialzi. La spinta arriva dalle aspettative che l’economia statunitense possa sovraperformare le altre economie principali, in special modo quella della Eurozona, dove i problemi nella distribuzione dei vaccini allontanano la ripresa economica vigorosa.
I rilasci macroeconomici dell’area euro non sono riusciti a innescare una reazione significativa da parte della valuta unica.
I dati provenienti dagli Stati Uniti hanno invece rivelato che l’attività commerciale nel settore manifatturiero ha continuato ad espandersi a un ritmo sostenuto a gennaio. Il PMI manifatturiero ISM è sceso a 58,7 nel gennaio del 2021 da 60,5 di dicembre, segnando l’ottavo mese consecutivo di espansione.
Sul fronte valutario, il ha rotto la resistenza a quota 91, estendendo il suo slancio al rialzo a livelli che non si vedevano da dicembre.
Il cambio scivola nel frattempo sotto 1,21.
Tuttavia, sulle prospettive a lungo termine del biglietto verde continuano a pesare i rischi posti dai livelli record del debito, specie tendendo conto che è in rampa di lancio un pacchetto di stimoli da 1,9 trilioni di dollari.